Josè Maria Contursi (Pubblicato su FAI blog - Ottobre 31, 2007) Pubblichiamo una sintetica, ma comunque interessante “biografia” della tormentata storia d’amore di Contursi con Susana Gricel Viganò che traspare frequentemente nelle celebri strofe scritte da questo autore (Milonga de mis amores; En esta tarde gris; Gricel) ed è, forse, emblematica delle passioni che riesce a suscitare il tango.
Il 31 ottobre del 1911 nasceva a Lanús, uno dei sobborghi di BsAs, Josè Maria Contursi, per gli amici Katunga, uno dei più grandi parolieri del nostro amato tango. Era figlio d’arte: suo padre, Pascual Contursi, era altrettanto noto come paroliere e cantante.
Susana Gricel Viganò nasce a BsAs ma presto si trasferisce con la famiglia a Cordoba perchè la mamma è malata e pare che l’aria di Capilla del Monte sia molto salubre. Cresce nel paesino aiutando il padre nella stazione di servizio della famiglia e intanto sogna il mondo di Buenos Aires, che le amiche, rimaste là, le descrivono nelle lettere: prende lezioni di canto. Le amiche stesse le propongono un viaggio a BsAs e lei, accompagnata dalla madre, le va a trovare. Sono giorni vertiginosi: caffè, ristoranti, negozi, persino le audizioni in radio, dove le amiche sono ben introdotte. Durante una di queste visite alla radio, le presentano un distinto e impomatato giovanotto, una promessa nel dorato mondo del tango.
Lei era una piacevole adolescente, lui un giovane di nove anni più grande, ma già sposato e con una figlia. Per Gricel è amore a prima vista. Per lui un po’ meno. Gricel torna al paese, ma non è più la stessa di prima: è innamorata. Il caso vuole che qualche anno dopo, Contursi si ammalò e il medico gli consigliò un pò di convalescenza nella salubre terra di Cordoba. Allora le amiche di Gricel (amiche comuni) gli ricordano che può farsi ospitare dalla famiglia di lei. E così è. Senza sapere cosa lo aspetta, il poeta si reca controvoglia nel piccolo paesino.
Gricel è diventata una bella ragazza. È il primo passo di un amore… I primi sentori si hanno nel 1941 con il tango “En esta tarde Gris” (cantata anche da Sosa, ma splendida la versione di Troilo con Goyeneche ) nel quale si legge : “che voglia di piangere ho in questa sera grigia…nel suo tichettare la pioggia mi parla di te…I miei occhi chiusi ti vedono uguale a ieri che tremi implorando di nuovo il mio amore…e oggi la tua voce torna a me in questa sera grigia. Vieni, mi dicevi triste…che in questa solitudine non resiste la mia anima; vieni e abbi pietà del mio dolore, che sono stanca di piangerti, di soffrire, di aspettarti e di parlare sola con il mio cuore…Non ho saputo comprendere la tua disperazione e senza pensare mi sono allontanato sulle ali di un altro amore. Quanto solo e triste mi sono ritrovato, quando mi son visto tanto lontano e ho capito il mio errore… Non è possibile che io viva così, con questo amore, tanto incastrato, come una maledizione!” O ancora nelle parole di Tabaco dove dice “La tua voce nasce dalle ombre come un lontano rimprovero, la tua voce che piange mi nomina mentre più di un fantasma mi appare in questa notte…Tanto, tantissimo e di più, alle mie mani mancano le tue mani amanti; tanto, tantissimo e di più mi stordisco al saperti così vicina e così distante. E mentre fumo, il fumo forma la tua figura, e nell’aroma del tabacco la tua fragranza mi parla di distanza, del tuo oblio e della mia follia….” Scusate ma io vado fuori di testa quando ascolto questi tanghi!!! Nonostante lo strazio per la lontananza di Gricel, il poeta non riesce a lasciare la moglie e la figlia e torna a casa. Ciononostante scrive per Lei le strofe di un tango (appunto Gricel).
Gricel “Non avrei mai dovuto pensare di conquistare il tuo cuore…E nonostante ciò ti ho cercata finchè un giorno ti ho incontrata e con i miei baci ti ho stordita senza che mi importasse che eri una buona ragazza. La tua illusione fu di cristallo e si ruppe quando partii perchè mai, mai più son tornato. Quanto amara fu la tua pena! Non dimenticarti di me della tua Gricel mi dicesti baciando il crocifisso. E oggi, che vivo impazzito perchè non ti ho dimenticato, neppure ti ricorderai di me. Gricel! Gricel! Poi mi è mancata la tua voce e il calore del tuo sguardo, come un pazzo ti ho cercata ma mai ti ho ritrovata e in altri baci mi son stordito. La mia vita fu un inganno! Che ne sarà di me, Gricel?! Sia fatta la volontà di Dio perchè le sue colpe ha già pagato colui che tanto dolore ti ha causato.“ La ragazza, divenuta oramai nota come “Gricel, quella del tango“ prova a dimenticare Contursi anche sposandosi, ma con "poca fortuna". Ma, c’è un lieto fine: venti anni dopo, Gricel viene a sapere dall’amico Ciriaco Ortiz che Contursi è rimasto vedovo e che si consola nell’alcol, passando le sue giornate a bere birra e wisky per dimenticarla. Lei corre a BsAs, dall’amore della sua vita e per qualche anno vivono felici fra la capitale e Capilla del Monte. Si sposano, ma la salute di Contursi, ormai compromessa dall’alcol li fa vivere insieme solo quattro anni. di seguito En esta tarde gris
Il 31 ottobre del 1911 nasceva a Lanús, uno dei sobborghi di BsAs, Josè Maria Contursi, per gli amici Katunga, uno dei più grandi parolieri del nostro amato tango. Era figlio d’arte: suo padre, Pascual Contursi, era altrettanto noto come paroliere e cantante.
Susana Gricel Viganò nasce a BsAs ma presto si trasferisce con la famiglia a Cordoba perchè la mamma è malata e pare che l’aria di Capilla del Monte sia molto salubre. Cresce nel paesino aiutando il padre nella stazione di servizio della famiglia e intanto sogna il mondo di Buenos Aires, che le amiche, rimaste là, le descrivono nelle lettere: prende lezioni di canto. Le amiche stesse le propongono un viaggio a BsAs e lei, accompagnata dalla madre, le va a trovare. Sono giorni vertiginosi: caffè, ristoranti, negozi, persino le audizioni in radio, dove le amiche sono ben introdotte. Durante una di queste visite alla radio, le presentano un distinto e impomatato giovanotto, una promessa nel dorato mondo del tango.
Lei era una piacevole adolescente, lui un giovane di nove anni più grande, ma già sposato e con una figlia. Per Gricel è amore a prima vista. Per lui un po’ meno. Gricel torna al paese, ma non è più la stessa di prima: è innamorata. Il caso vuole che qualche anno dopo, Contursi si ammalò e il medico gli consigliò un pò di convalescenza nella salubre terra di Cordoba. Allora le amiche di Gricel (amiche comuni) gli ricordano che può farsi ospitare dalla famiglia di lei. E così è. Senza sapere cosa lo aspetta, il poeta si reca controvoglia nel piccolo paesino.
Gricel è diventata una bella ragazza. È il primo passo di un amore… I primi sentori si hanno nel 1941 con il tango “En esta tarde Gris” (cantata anche da Sosa, ma splendida la versione di Troilo con Goyeneche ) nel quale si legge : “che voglia di piangere ho in questa sera grigia…nel suo tichettare la pioggia mi parla di te…I miei occhi chiusi ti vedono uguale a ieri che tremi implorando di nuovo il mio amore…e oggi la tua voce torna a me in questa sera grigia. Vieni, mi dicevi triste…che in questa solitudine non resiste la mia anima; vieni e abbi pietà del mio dolore, che sono stanca di piangerti, di soffrire, di aspettarti e di parlare sola con il mio cuore…Non ho saputo comprendere la tua disperazione e senza pensare mi sono allontanato sulle ali di un altro amore. Quanto solo e triste mi sono ritrovato, quando mi son visto tanto lontano e ho capito il mio errore… Non è possibile che io viva così, con questo amore, tanto incastrato, come una maledizione!” O ancora nelle parole di Tabaco dove dice “La tua voce nasce dalle ombre come un lontano rimprovero, la tua voce che piange mi nomina mentre più di un fantasma mi appare in questa notte…Tanto, tantissimo e di più, alle mie mani mancano le tue mani amanti; tanto, tantissimo e di più mi stordisco al saperti così vicina e così distante. E mentre fumo, il fumo forma la tua figura, e nell’aroma del tabacco la tua fragranza mi parla di distanza, del tuo oblio e della mia follia….” Scusate ma io vado fuori di testa quando ascolto questi tanghi!!! Nonostante lo strazio per la lontananza di Gricel, il poeta non riesce a lasciare la moglie e la figlia e torna a casa. Ciononostante scrive per Lei le strofe di un tango (appunto Gricel).
Gricel “Non avrei mai dovuto pensare di conquistare il tuo cuore…E nonostante ciò ti ho cercata finchè un giorno ti ho incontrata e con i miei baci ti ho stordita senza che mi importasse che eri una buona ragazza. La tua illusione fu di cristallo e si ruppe quando partii perchè mai, mai più son tornato. Quanto amara fu la tua pena! Non dimenticarti di me della tua Gricel mi dicesti baciando il crocifisso. E oggi, che vivo impazzito perchè non ti ho dimenticato, neppure ti ricorderai di me. Gricel! Gricel! Poi mi è mancata la tua voce e il calore del tuo sguardo, come un pazzo ti ho cercata ma mai ti ho ritrovata e in altri baci mi son stordito. La mia vita fu un inganno! Che ne sarà di me, Gricel?! Sia fatta la volontà di Dio perchè le sue colpe ha già pagato colui che tanto dolore ti ha causato.“ La ragazza, divenuta oramai nota come “Gricel, quella del tango“ prova a dimenticare Contursi anche sposandosi, ma con "poca fortuna". Ma, c’è un lieto fine: venti anni dopo, Gricel viene a sapere dall’amico Ciriaco Ortiz che Contursi è rimasto vedovo e che si consola nell’alcol, passando le sue giornate a bere birra e wisky per dimenticarla. Lei corre a BsAs, dall’amore della sua vita e per qualche anno vivono felici fra la capitale e Capilla del Monte. Si sposano, ma la salute di Contursi, ormai compromessa dall’alcol li fa vivere insieme solo quattro anni. di seguito En esta tarde gris